Partito della Rifondazione Comunista - Federazione di Caserta - Dipartimento Lavoro
responsabile Antonio Erpice antonioerpice@libero.it

lunedì 30 marzo 2009

Milioni per gli azionisti, la crisi per i lavoratori: no alla chiusura dell'Indesit!

Rifondazione comunista si schiera incondizionatamente con i lavoratori della Indesit minacciati di chiusura, con la conseguente perdita di 600 posti di lavoro a None, e con i lavoratori di tutti gli altri stabilimenti colpiti dalla cassa integrazione e dalla minaccia di un futuro incerto.
Oggi ci dicono che c’è la crisi e che non si può fare altro che ridurre la produzione. I lavoratori sono considerati merce usa e getta. Certo, la crisi c’è: ma come si sono comportati negli anni delle vacche grasse? I bilanci del gruppo ci ricordano alcune semplici verità:
Negli anni 2005­2007 il gruppo ha distribuito dividendi agli azionisti (prevalentemente la famiglia Merloni) per 114 milioni di euro.
Nel solo 2007, oltre a incassare dividendi, il presidente del Condiglio di Amministrazione Vittorio Merloni ha incassato il modesto emolumento di 1 milione e 900mila euro per la sua carica; non essendo evidentemente abbastanza, gli sono stati attribuiti altri 1 milione e 350 mila euro di “Bonus e altri incentivi”. L’Amministratore delegato Milani ha ricevuto “solo” 473mila euro. Per integrare questa paga scandalosamente bassa, sono stati aggiunti 750mila euro di “Bonus e altri incentivi” e 737mila euro di non specificati “altri compensi”.
(continua la lettura scaricando il volantino)

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